domenica 18 settembre 2011

Coccole retrò: di nuovo il polpettone


Il polpettone è uno di quei piatti che fa sempre casa, fa sempre mamma. Il polpettone è una coccola retrò.
Al mare, un amico - che chiameremo avvocato Marras, in onore del personaggio del fumetto Fisietto - seduto accanto a me, aveva espresso una incredibile voglia di polpettone. La bizzarria di quel desiderio, che profumava d'infanzia, era il contesto in cui veniva espresso. In pieno agosto, durante un pranzo a base di pesce all'ittiturismo di Arbatax, davanti ad una montagna di scampi che impedivano di vedere il commensale di fronte. Eppure mi aveva contagiato, era più di un mese che agognavo un polpettone.
Solo di recente ho avuto il coraggio di accendere il forno, dando sfogo a questo capriccio con la ricetta del Cavoletto ormai consolidata. Sulle carni, ho provato a dar retta a un macellaio di quartiere, che mi ha consigliato un poker di bianche: pollo, tacchino, coniglio e maiale. Non male, ma con la rossa lo preferisco; questa variante ha una resa troppo asciutta.


Noi che siamo nati negli anni '70 abbiamo avuto mamme che, pur lavorando, erano costrette a cucinare. Perché la "cucina con la forbice", come mi piace definirla, quella che oggi salva la vita a tante mamme lavoratrici, non c'era ancora. E il freezer, quando c'era, non era molto capiente. Tra il "fast food" di un tempo ci ricordiamo le scatole di pizza istantanea Star, quelle con l'imbuto dosatore in carta. O ancora il puré in fiocchi con la carne in gelatina. Abbiamo visto nascere i bastoncini findus, le pizzette catarì, i sofficini. Il resto, si faceva tutto in casa, seguendo il ricettario Carli o quello della Star. Per noi, il polpettone era quello della mamma, che impastava con le mani un sacco di ingredienti, spesso di risulta. Non era certo il bon roll.

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