giovedì 31 ottobre 2013

Casarecce con crema di zucca bertagnina, tastasal e rosmarino


Dopo le cipolle di Breme di cui ho già raccontato, è la volta della zucca di Dorno. L'ultimo pellegrinaggio gastronomico per sagre di mamma e papà è stato sempre in Lomellina, a Dorno, in occasione della sagra della zucca bertagnina, un altro prodotto a denominazione d'origine comunale che - mi dicono - ha pure un profilo su FB.

E' una zucca verde, dal fondo più stretto e bitorzoluto, che la fa assomigliare a un berretto. E' a questo che deve il suo nome: "bartò" era il nome dialettale del copricapo usato nel lavoro agricolo.
Mamma è stata folgorata da un risotto preparato dallo chef Sergio Barzetti, con zucca e raspadura e sfumato alla birra.
Aspettando il promesso remake del risotto da parte di mamma, uso un pezzo di zucca bertagnina per festeggiare halloween con una pasta che unisce due territori: il pavese e il veronese.

A proposito di halloween...Ho il senso materno di Erode, sappiatelo. Bambini, non provateci a suonarmi il campanello con dolcetto o scherzetto, che vi sfilo un femore e ci gioco a cricket.

Per le casarecce con crema di zucca bertagnina, tastasal e rosmarino
per 4:

150 g zucca già cotta a vapore, insieme a uno spicchio di cipolla
300 g tastasal (in alternativa, salsiccia)
50 ml vino bianco
un ciuffo di rosmarino fresco
400 g pasta corta, es. casarecce
olio e.v.o.
sale, pepe

Tritare il rosmarino molto fine, a mezzaluna, e metterlo in infusione in un po' d'olio extra vergine, mettere da parte.
Portare a bollore l'acqua di cottura della pasta, salata.
Nel frattempo, tostare il tastasal sbriciolato in una padella antiaderente senza condimenti aggiunti, sino a che colora, sfumando con il vino bianco. Tenere da parte in caldo.
Nel bicchiere del frullatore a immersione inserire cipolla e  zucca cotte, correggere di sale e pepe e aggiungere un po' di acqua di cottura della pasta, gradatamente. Frullare aggiungendo eventuale altra acqua sino ad ottenere una consistenza molto cremosa.
Cuocere la pasta secondo il tempo indicato, scolare.
Mescolare con la crema di zucca e il tastasal e impiattare.
Finire i piatti con l'emulsione di rosmarino.


... E resisto senza calze. Due aulin al giorno, ma senza calze !!!







martedì 22 ottobre 2013

Cake di zucca, stilton e noci. E le scarpe da pioggia.



E' decisamente autunno. Nei giorni scorsi, sballottata tra Roma, Bari, Cagliari, aerei, treni, sale riunioni in albergo, partenze alle cinque e rientri notturni, non me ne ero accorta. Ma sono bastati tre giorni stanziali per capire che l'autunno è arrivato.
Sto maturando la convinzione sia la mia stagione preferita, gastronomicamente parlando.
Porcini, castagne, radicchio, frutta secca, zucca, profumi affumicati... tutto ciò che più mi piace per gusti, colori, profumi, parla d'autunno.

Poi arriva l'autunno fuori dal piatto. E la poesia si rompe.

Ci sono tre cose che mi fanno partire storta una giornata.
In ordine di apparizione:
1. Non riuscire a mettere il paio di scarpe che vorrei, ad esempio causa maltempo.
2. Non riuscire a fare colazione al bar prima di partire alla volta dell'ufficio.
3. Le riunioni di lavoro pianificate alle 9.00, o anche prima.
Sulla quarta variabile, il non riuscire a indossare il fisico e la faccia che vorrei, meglio sorvolare.

Temo che questa sia l'ultima settimana senza calze. E' davvero finita.
E le scarpe da pioggia incombono, con giramenti di palle incorporati.


Cake di zucca, stilton e noci

200 g zucca cotta
180 g farina zero
1 uovo grande e 2 albumi
circa 150ml latte
100 g olio di oliva
100 g groviera
100 g formaggio erborinato piccante (io ho usato lo stilton)
10 noci
1 bustina lievito istantaneo per preparati salati


Schiacciare la zucca con la forchetta sino a ridurla in puré.
Tritare grossolanamente le noci, lasciando qualche mezzo gheriglio intero, mettere da parte.
Tritare anche il groviera, mettere da parte.
In una ciotola capiente (o per praticità nel mixer) amalgamare le uova e una quantità di latte sufficiente a raggiungere un peso totale di circa 280 grammi. Aggiungere l’olio e miscelare poco.
Aggiungere le farine, il lievito, la zucca in crema, il groviera tritato, il formaggio erborinato a tocchetti, le noci sminuzzate (non quelle a metà, se usate un mixer), sale e pepe. Miscelare ancora energicamente.
Foderare lo stampo da cake di carta forno, versarvi l'impasto fino a 2/3 dello stampo, aggiungere le mezze noci inserendole nell'impasto.
Infornare a 170° ventilato per 45 minuti (regolarsi secondo la potenza e le caratteristiche del proprio forno).

Versione per bimby TM31: 
Mettere nel boccale il groviera e sminuzzarlo qualche secondo a vel. 6, poi mettere da parte. Sminuzzare anche le noci (escludendone qualcuna da tenere a metà) a vel. 5 e metter da parte. Nel boccale attivare la bilancia, versare le uova e aggiungere tanto latte quanto basta per arrivare a 280grammi. Aggiungere l’olio e miscelare poco, 5sec. / vel 3. Aggiungere le farine, il lievito, la zucca, il groviera tritato, il formaggio erborinato a tocchetti, le noci, sale e pepe. Miscelare 3min / vel. spiga.
Versare nello stampo, inserire le mezze noci messe da parte, cuocere come sopra.
  





Ringrazio intanto Valeria di Pane per i tuoi denti e Paola di Cioccolato amaro per i premi di Conoceme e Supersweet blog award. Al protocollo derivante dal premio mi devo però applicare... !



martedì 1 ottobre 2013

Le zeppole di baccalà e olive taggiasche per l'autunno di Threef


Se non vi piacesse l'autunno, Threef n. 3 vi farà ricredere.
Da oggi potrete sfogliare il nuovo numero della rivista, che vi farà tuffare nell'oro di questa stagione.

E' passato un anno, e ancora non mi capacito di essere parte di questa squadra.
Di più, non mi capacito di come abbiate (abbiamo) fatto a cogliere così bene il mood di questa stagione lavorando dietro le quinte con l'inevitabile anticipo editoriale.
Non perdetevi questo numero.
Trovate anche le mie zeppole di baccalà e olive taggiasche.

400 gr baccalà ammollato
250 gr farina
200 ml acqua frizzante
25 gr lievito di birra fresco
20 olive taggiasche denocciolate
1 mazzetto di basilico fresco
qb sale, pepe
1 l olio per friggere

Preparare il baccalà, acquistato già ammollato e trattato, lasciandolo ulteriormente in ammollo in acqua corrente fredda a filo per un'ora. Metterlo successivamente in pentola a freddo, portare a bollore, far cuocere 3 minuti quindi spegnere e far raffreddare nell'acqua di cottura. Questa breve cottura aiuterà la pulizia del pesce. Una volta raffreddato, privare della pelle, delle lische e sminuzzarne la polpa (il peso netto dopo i passaggi sarà attorno ai 250 gr).
Preparare l'impasto per le zeppole salate, sciogliendo il lievito nell'acqua e aggiungendo la farina. Aggiungere alla pastella il pesce, le olive tagliate a tocchettini e il basilico spezzato a mano. Aggiustare di sale e pepe a piacere. Mettere la pastella a lievitare un'ora a temperatura ambiente, coperta da pellicola.
Preparare per la frittura ad immersione portando a bollore l'olio in una pentola dai bordi alti. Buttare l'impasto nella pentola a cucchiaiate, poca per volta, utilizzando un altro cucchiaio per aiutarsi.
Una volta fritta ogni zeppola, scolarla e disporla in una ciotola con carta fritti, attendendo di completare la cottura di tutto l'impasto. Servire calde con altro sale.




Potrei soffocarmi di frittelle di pasta cresciuta. Tipo Poldo coi panini.
Lo sa bene quel sant'uomo che, con una pazienza degna di Giobbe, mi accompagnava a qualsiasi ora mi balzasse la voglia, manco fossi incinta, dall'omino con l'apecar sgarrupata che friggeva senza sosta pasta cresciuta.
Chissà se il friggitore c'è ancora, là a via Marconi.
O se è stato spazzato dai regolamenti haccp.
Le zeppole sono un pezzo del puzzle di ricordi dei miei giorni circumvesuviani.
Dieci anni fa, che sembrano ieri, oggi e domani.
Nonostante i dieci anni a Verona, a volte penso che sì, Giulietta è 'nu poc' zoccola.